lunedì 18 ottobre 2010

tafsir versetto 31 suret an-Nur

La lode appartiene ad Allah il Signore dei Mondi, Non c’è Dio all’infuori di Allah e Muhammad è il Suo Profeta e Messaggero.
Nel periodo storico che stiamo vivendo da pieni protagonisti, alcuni in bene e alcuni (ahimè) in male, ci troviamo spesso a dover prendere posizione su determinati argomenti.
L’argomento che tratterò, inshaAllah, sarà l’interpretazione di un versetto del Sacro Corano, ovvero il versetto 31 di Surat an-Nur.

Cominceremo con il riportare i versetti tradotti in italiano e li estrapoleremo dalla traduzione più diffusa tra i musulmani e i non musulmani, quella di Hamza Roberto Piccardo.

Va fatto però un giusto e doveroso appunto per quanto riguarda le traduzioni: il Sacro Corano è solo ed esclusivamente quello scritto, letto e recitato in lingua araba. Quando viene tradotto possiamo dire che diventa un’interpretazione fatta dall’uomo e che l’uomo non è esente dal fare errori.

I versetti:
30. Di’ ai credenti di abbassare il loro sguardo e di essere casti. Ciò è più puro per loro. Allah ben conosce quello che fanno.
31. E di’ alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne. E non battano i piedi, sì da mostrare gli ornamenti che celano. Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare.

Il commento invece è una mia traduzione dal libro “Tafsir al Karim al Rahman” del Sapiente lo Sheikh Abdel Rahman bin Naser al Sa’diy.
Quando Dio impose ai credenti di abbassare lo sguardo (dal guardare le donne straniere -ovvero che non gli sono lecite) e di essere casti, l’impose anche alle credenti dicendo nel Sacro Corano: “E dì alle credenti di abbassare i loro sguardi “ dal guardare le ‘awrat ovvero le parti intime e le parti nascoste e dal guardare gli uomini con desiderio o con degli sguardi vietati (magari provocanti) “ e di essere caste” dal dare la possibilità di avere rapporti intimi, dall’essere toccata e da evitare di farsi guardare con degli sguardi peccaminosi.
“e di non mostrare, dei loro ornamenti” come i bei vestiti e i gioielli e tutto il corpo fa parte della bellezza e deve essere coperto
“se non quello che appare” ovvero l’abito tradizionale se in questo non c’è nulla che può essere provocante
“di lasciar scendere il loro velo fin sul petto” e questo è per completare la copertura ed è la prova che è illecito mostrare gli ornamenti e come abbiamo ricordato fa riferimento a tutto il corpo. Ripete o chiarisce, quindi la proibizione o il divieto di mostrare i loro ornamenti, ovvero le loro bellezze facendo però delle eccezioni come “ad altri che non ai loro mariti”, “ai loro padri, ai padri dei loro mariti” e con ciò intende anche i nonni, “ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne.”
“E non battano i piedi, sì da mostrare gli ornamenti che celano” come per esempio l’oro e i gioielli che come usanza si mettevano anche ai piedi.
Termina il versetto con: “Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare” in quanto la fede del credente chiama verso il pentimento. Nel versetto collega il PENTIMENTO alla PROSPERITA’ e non c’è quindi sentiero che porti alla prosperità se non attraverso al pentimento, ovvero il ritorno da quelle cose che sono odiate da Allah, siano esse espresse o celate, verso ciò che è amato da Allah, siano esse espresse o celate.

Nel libro "Il ritorno del hijab -’awdat al hijab- di Sheikh Muhammad Isma’il" al secondo volume alla pagina iniziale scrive:
"Tu (oh donna) sei metà della nostra Ummah (comunità) poi partorisci l’altra metà e diventi così la Ummah intera"

Spero che la traduzione sia stata chiara e chiedo ad Allah che possa accettare questo mio lavoro e spero che la mia intenzione fosse rivolta solo ed esclusivamente a Lui e al Suo compiacimento.

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Oh credenti

"Non è forse giunto, per i credenti, il momento in cui rendere umili i loro cuori nel ricordo di Allah e nella verità che è stata rivelata, e di differenziarsi da quelli che ricevettero la Scrittura in precedenza e che furono tollerati a lungo [da Allah]? I loro cuori si indurirono e molti di loro divennero perversi"