lunedì 30 maggio 2011

I diritti degli animali

Gli animali domestici devono essere nutriti in maniera appropriata, ricevere cure adeguate ed essere trattati gentilmente. E' stato riportato che l'Inviato di Allah (pbsl) disse:


"Una donna andò all'inferno per aver segregato un gatto fino a farlo morire. Ella non gli diede da mangiare, ne gli offrì acqua da bere e nemmeno lo lasciò libero di vagare per mangiare gli insetti della terra" [Bukhari n.5702 Muslim n.1661]


Gli animali non devono essere torturati, feriti o picchiati per nessun motivo, così come quelli da traino non devono essere sovraccaricati a tal punto da non poter sopportare il carico. Il Messaggero di Allah (pbsl) disse:


"Allah maledice chi brucia un animale con la marchiatura ed il tatuaggio" [Bukhari n.2236 Muslim n.1958]


L'Islam proibisce l'utilizzo di un animale vivo. E' stato riportato che Ibn Umar (ra), passando accanto ad un gruppo di giovani uomini del clan di Quraish, vide che usavano un uccello come bersaglio vivo. Dopo aver chiesto chi avesse fatto tale azione, Ibn Umar (ra) commentò: "Che Allah maledica la persona usa quest'uccello come bersaglio" Egli si riferiva al hadith del Profeta (pbsl), che disse:


"Che Allah maledica chi utilizza un essere vivente come bersaglio" [Bukhari n.5196 Muslim n.1958]


L'Islam inoltre, condanna chi, dopo aver ucciso un animale, lo mutila. [Bukhari n.5196]

Come riportato nell'Hadith riportato da ibn Masoud, l'Islam proibisce di maltrattare o fare del male agli animali:

"Eravamo in viaggio in compagnia del Messaggero di Allah (pbsl), quando egli (pbsl) si allontanò per un bisogno. Mentre era assente, vedemmo un codirosso con due pulcini; glieli prendemmo e il codirosso ci venne dietro e prese a svolazzarci intorno. Venne il Profeta (pbsl) e disse:

"Chi ha messo quest'uccello in angustia per i suoi piccoli? Restituitele i suoi piccoli!". Poi vide che avevamo bruciato un formicaio, e cosi' disse: "Chi l'ha bruciato?", "Noi", rispondemmo; "Non conviene che a tormentare col fuoco sia altri che il Signore del Fuoco", osservò. [Abu Dawud n.5268]


Inoltre, l'Islam comanda di utilizzare clemenza quando gli animali vengono uccisi a scopo alimentare. Non è permesso infatti affilare la lama davanti all'animale che sta per essere sgozzato o alla presenza di altri capi di bestiame, come non è consentito uccidere tirando il collo dell'animale, battendolo, nè per mezzo dell'elettrocuzione, etc. E' ugualmente vietato iniziare a scuiare l'animale prima che sia definitivamente morto, Il PRofeta (pbsl) disse:


"In verità Allah ti ordina di essere gentile con tutta la Sua creazione. Quindi se uccidi, fallo in maniera giusta, e se sgozzi un animale, fallo in maniera giusta. Affila pertanto il coltello per far si che la macellazione sia un procedimento facile e veloce" [Muslim n.1955]


Contemporaneamente, l'Islam ordina di uccidere gli animali e gli insetti pericolosi e dannosi, al fine di proteggere l'essere umano, essendo la sua vita sacra agli occhi di Allah, il Quale ha fatto di lui la creatura più onorevole sulla terra.

Diconseguenza, se i diritti degli animali sono importanti al cospetto di Allah, allora quelli dell'essere umano lo sono ancora di più! Alla l'Onnipotente dice del Sublime Corano:


"In verità abbiamo onorato i figli di Adamo, li abbiamo condotti sulla terra e sul mare e abbiamo concesso loro cibo eccellente e li abbiamo fatti primeggiare su molte delle Nostre creature." [17:70]


Questi ordini non hanno solo lo scopo di proteggere gli animali da qualunque atto di crudeltà, ma sono anche un mezzo per espiare i peccati i peccati del musulmano e possono diventare la ragione della propria ammissione in Jannah (il Paradiso). Il Messaggero di Allah (pbsl) raccontò:


"Un uomo che percorreva un sentiero fu assalito dalla sete. Raggiunto un pozzo vi si calò dentro, bevve a sazietà e ne uscì. Poi vide un cane con la lingua penzolante, che cercava nel fango qualche goccia per placare la sua sete. L'uomo, accortosi che il cane era assetato come lo era stato lui poco prima, discese di nuovo nel pozzo, riempì la sua scarpa d'acqua e fece bere il cane. Dio perdonò i suoi peccati per questa azione". Fu chiesto al Profeta:

"Messaggero di Dio, siamo ricompensati per la gentilezza verso gli animali?" Egli disse: "C'è una ricompensa per la gentilezza verso ogni essere vivente." [Bukhari n.5663]


tratto da "Pregiudizi correnti sui diritti dell'uomo nell'Islam"

martedì 17 maggio 2011

Lavoro: I diritti del datore di lavoro

L'Islam richiede anche ai dipendenti di intrattenere un buon rapporto con il proprio datore di lavoro, di svolgere i compiti a loro affidati al meglio delle loro abilità e ingegno. I dipendenti non devono trascurare, nè nuocere al loro titolare o al lavoro che stanno svolgendo in nessun modo. Il Messaggero di Allah (sallallahu alaihi wa sallam) disse:

"Allah ama che l'operaio sia perfetto nello svolgere il suo lavoro" (al Baihaqi)

Al fine di incoraggiare la sincerità nel lavoro e per proteggere la dignità del lavoratore, l'Islam afferma che il guadagno di un operaio che ha lavorato onestamente è il migliore di tutti i guadagni. A tale proposito il Profeta (saas) disse:

"Il guadagno migliore è ciò che si è guadagnato onestamente con il lavoro della mano" (Ahmad)


tratto da: "Pregiudizi correnti sui diritti dell'uomo nell'Islam"

lunedì 16 maggio 2011

Lavoro: I diritti del dipendente

L'Islam ha stabilito una serie di norme per regolare il lavoro e la forza lavoro. Secondo gli insegnamenti islamici, il datore di lavoro deve stabilire un rapporto cordiale e onesto con i suoi dipendenti e i suoi operai; tale rapporto deve essere basato sull'uguaglianza, sulla benevolenza e sulla fratellanza.
Ciò è indicato in un hadith del Messaggero di Allah (sallallahu alaihi wa sallam):

"I vostri operai e i vostri schiavi sono vostri fratelli: Allah li ha messi in mano vostra, ma chi ha un fratello in mano sua gli deve dare da mangiare di ciò che mangia lui, lo deve vestire come si veste lui. Non imponete loro lavori superiori alle loro forze; e, se mai glieli doveste imporre, aiutateli" [Bukhari]

L'Islam inoltre sostiene l'onore e la dignità dei lavoratori; è stato riportato che il Profeta (saas) disse:

"Il reddito migliore è quello che deriva da un lavoro onesto" [Musnad Ahmad]

In aggiunta l'Islam obbliga il datore di lavoro a dichiarare al dipendente l'ammontare della retribuzione prima che egli intraprenda il lavoro richiesto.
Il Messaggero di Allah (saas) garantì i diritti del dipendente e il salario a lui spettante, dicendo:

"Ci sono tre generi di individui di cui sarò nemico nel Giorno della Resurrezione: chi inganna gli altri giurando in mio nome, chi fa schiavo un uomo libero e sperpera il denaro e chi assume un lavoratore e rifiuta di pagarlo dopo che ha compiuto il lavoro stabilito" [Bukhari]

Il messaggero di Allah (saas) istruì i datori di lavoro del tempo dicendo loro di pagare lo stipendio all'operaio prima che gli si fosse asciugato il sudore sulla fronte. [Ibn Majah]


tratto da: "pregiudizi correnti sui diritti dell'uomo nell'Islam"

Pregiudizi: I diritti dei non musulmani nello Stato Islamico

Pregiudizio:

Alcuni che non conoscono la verità di base dell’Islam, siano essi pseudo studiosi, orientalisti o nemici dell’Islam, sostengono che questa religione non rispetta i diritti legittimi dei cittadini non musulmani residenti in uno stato Islamico.

Risposta:

La Shari’a islamica stabilisce l’insieme degli obblighi e dei diritti dei cittadini non musulmani residenti in una società islamica, come provato dalla regola generale presente nei libri di giurisprudenza islamica che afferma: “I cittadini non musulmani godono degli stessi diritti di cui godono i musulmani e devono rispettare gli stessi obblighi che i musulmani rispettano”.

Questo è il principio generale da cui vengono emanate le leggi, giuste ed eque, che conferiscono ai cittadini non musulmani residenti in una società islamica il diritto alla sicurezza, alla proprietà privata, al rispetto della propria religione, ecc..ecc.

Sono consentiti scambi d’idee e opinioni a carattere religioso con chi non pratica l’Islam e i musulmani hanno il dovere di utilizzare il metodo della discussione migliore durante i dibattiti con queste persone. Allah l’Altissimo e Sovrano di ogni cosa afferma nel Sublime Corano:

Dialogate con belle maniere con la gente della Scrittura, eccetto quelli di loro che sono ingiusti. Dite [loro]: “Crediamo in quello che è stato fatto scendere su di noi e in quello che è stato fatto scendere su di voi, il nostro Dio e il vostro sono lo stesso Dio ed è a Lui che ci sottomettiamo” [29:46]

Nel Sublime Corano Allah si rivolge a coloro che professano una fede e religione diversa dicendo:

Di': “Guardate coloro che invocate all'infuori di Allah? Mostratemi quel che hanno creato della terra. Oppure è nei cieli che sono associati [ad Allah]? Se siete sinceri, portate una Scrittura anteriore a questa, o una traccia di scienza” [46:4]

Nel suo libro sulla storia del lavoro missionario dell’Islam, l’intelletuale cristiano Sir Thomas Arnold scrive: “Basandoci sui rapporti di amicizia, che si erano sviluppati e stabiliti, fra i cristiani e i musulmani presenti nelle popolazioni arabe, possiamo affermare che la forza non fu mai l’elemento decisivo che spinse la gente a convertirsi all’Islam. Lo stesso Muhammad (saas) strinse un patto con alcune tribù cristiane; inoltre egli (saas) s’impegnò a proteggere la popolazione non musulmana e ad assicurare loro la libertà di esercitare i propri rituali religiosi.
Muhammad (saas), infatti, permise ai sacerdoti della Chiesa di esercitare i propri diritti e la propria autorità in pace e sicurezza [tratto da “Call to Islam”, p. 48].
Come affermato in un versetto del Sublime Corano, l’Islam proibisce la conversione forzata degli individui di altre fedi:

Se il tuo Signore volesse, tutti coloro che sono sulla terra crederebbero. Sta a te costringerli ad essere credenti? [10:99]

La libertà di religione presente nelle società islamiche è più volte ribadita sia nel Corano che nella Sunnah. Nella storia islamica vi sono numerosi esempi del rispetto nei confronti dei cittadini di altre professioni, anche quando molte altre società erano intolleranti nei confronti dei musulmani e prefino nei confronti della loro gente.

I musulmani hanno l’obbligo di trattare con giustizia chiunque non abbia intrapreso atti di ostilità nei loro confronti. Allah afferma nel Sublime Corano:

Allah non vi proibisce di essere buoni e giusti nei confronti di coloro che non vi hanno combattuto per la vostra religione e che non vi hanno scacciato dalle vostre case, poiché Allah ama coloro che si comportano con equità [60:8]

Coloro, invece, che muovono guerra contro l’Islam, mostrano ostilità e costringono i musulmani all’esilio devono essere sottoposti ad un diverso trattamento. Allah l’Eccelso dichiara nel Sublime Corano:

Allah vi proibisce soltanto di essere alleati di coloro che vi hanno combattuto per la vostra religione, che vi hanno scacciato dalle vostre case, o che hanno contribuito alla vostra espulsione. Coloro che li prendono per alleati, sono essi gli ingiusti. [60:9]


tratto da: "pregiudizi correnti sui diritti dell'uomo nell'Islam"

Oh credenti

"Non è forse giunto, per i credenti, il momento in cui rendere umili i loro cuori nel ricordo di Allah e nella verità che è stata rivelata, e di differenziarsi da quelli che ricevettero la Scrittura in precedenza e che furono tollerati a lungo [da Allah]? I loro cuori si indurirono e molti di loro divennero perversi"