giovedì 23 dicembre 2010

Wudu' sulle scarpe e sulle calze

Fare il wudu con addosso le scarpe

Condizioni per poter fare le abluzioni con addosso le scarpe, quando magari si è fuori casa o moschea, passandosi le mani sopra le scarpe:

-la scarpa deve coprire dalla caviglia al piede, ovvero tutta la parte che andrebbe lavata con il wudu
-dobbiamo essere stati in stato di purità nel momento in cui abbiamo indossato le scarpe
-che si cammini con le scarpe senza avere il timore che queste possano cadere/togliersi dal piede
-che le scarpe siano lecite, non rubate
-le scarpe non devono essere trasparenti, ovvero la pelle non si deve vedere attraverso le scarpe.

Alcuni studiosi dell’Islam, tra cui ibn Taimiya [ra], concordano sul fatto che si può passare l’acqua anche sulle scarpe trasparenti.


Fare il wudu e il lavaggio sulle calze

Fare il wudu con indosso le calze è ammesso senza dubbio alcuno sulle calze di pelle, in quanto in un hadith narrato si in Bukhari che in Muslim raccontano:
Al-Mugheerah Ibn Shu'bah [ra] ha detto: "ero con il Profeta[saws] in una giornata, e quando il Profeta [saws] stava facendo l’abluzione, sono andato per toglierli le sue calze di pelle e mi disse: 'lasciale su, quando le ho messe ero in stato di purità' ed egli ci passò sopra."

Per quanto riguarda invece le calze fatte con altro materiale ci sono diverse opinioni tra gli studiosi:
Gli Imaam Abu Haneefah, Maalik, e Shaafi'ee [ra] sono dell’opinione che non sia permesso
Altri Imam come Ahmed, Abu Yousuf e Muhammad i compagni di Abu Haneefah, Sufyan Ath-Thawri, 'Ataa', Al-Hasan, Sa'eed Ibn Al-Musayyib, An-Nakh'ee, Sa'eed Ibn Jubayr, Al -'Amash, Ibn Mubaraak e Is-Haaq [ra] tutti, sono per la liceità del fare il wudu sopra le calze, avendo però delle discussioni e dei disaccordi sulle condizioni per poterlo fare.

Ecco le condizioni per fare il lavaggio sulle calze:
le calze devono essere state indossate quando la persona era in stato di purità
devono essere aderenti
devono essere pure
devono essere lecite, quindi non rubate e per gli uomini non possono essere di seta

alcuni studiosi hanno aggiunto che le calze devono essere spesse e non trasparenti

quando ci si toglie le calze dopo che abbiamo fatto il lavaggio con le calze addosso:

ci sono anche qui diverse opinioni:

secondo la scuola di Fiqh dell’Imam Hanafi, lui si lavava i piedi tutte le volte che si toglieva le calze. Ma secondo il suo madhab non è obbligatorio lavarsi le delle parti per perfezionare il wudu. Questa opinione venne accordata dall’Imam Shafi e furono riportate nelle narrazioni dell’Imam Ahmad.
Secondo i malikiti bisognerebbe lavarsi bene i piedi subito dopo che queste vengono tolte, così da non dover ripetere il wudu. Se non ci si affretta a lavarsi i piedi allora bisogna ripetere il wudu in quanto sono mancate le condizioni di completezza del wudu.
Togliersi le calze annulla il wudu. Queste l’opinione precedente di Shafi e della scuola di pensiero Hambalita.
Il togliersi le scarpe non fa perdere il wudu perché non ci sono prove che il wudu si perde in questa maniera. E questa opinione è condivisa da Imams Ibn Hazm, Ibn Taymiyah e altri.

Se tolgo la calza dopo aver fatto mash invalido il wudu'?

D: Togliersi le calze, dopo averci passato su la mano per completare il wudu', rompe lo stato di purità? Posso pregare dopo che, avendo passato la mano per fare al mash, mi tolgo la calza? E' ancora valido il mio wudu'?

R: Se dopo aver fatto il mash si toglie la calza il wudu' è ancora valido...e se dopo aver fatto il wudu' tolgo la calza la preghiera si può effettuare.
Se invece si rimette la calza e si è in stato di impurità non si può effettuare il mash sulla calza o sulle scarpe.

E Allah ne sa di più

Islam Q&A (riassunto)

mercoledì 15 dicembre 2010

Si possono mangiare le lumache?

Nel nome di Allah il Sommamente Misericordioso il Clementissimo

D: Qual'è la sentenza sul mangiare le lumache? Mi è venuto in mente che vengono cucinate mentre sono vive. Si usava mangiare le lumache al tempo del Profeta Muhmammad (sallallahu alaihi wa sallam)?


R: La lode spetta ad Allah.
Le lumache sono di due tipi, lumache di terra e di mare. Le lumache di terra cadono sotto la stessa voce degli 'insetti e dei parassiti' in quanto non hanno sangue che scorre. Le lumache di mare invece cadono sotto la voce dei crostacei che sono animali di mare.

In "al mawsoo'ah al 'arabiya" viene detto:

Le lumache marine sono degli animali invertebrati e sono un tipo di costraceo. Molte lumache hanno un guscio esterno; alcune hanno un piccolo guscio sopra o sotto la pelle ma molte non lo hanno per niente.

Le lumache di terra hanno un paio di antenne con all'estremità un occhio. Le grandi lumache della sabbia sono considerati parassiti dannosi perché hanno un vorace appetito per le piante. La loro lunghezza può raggiungere i 10 cm. [fine citazione]

In secondo luogo:

1. Le lumache di terra cadono sotto lo stesso giudizio del mangiare "insetti". La maggior parte degli studiosi sono del parere che sia haraam. Al-Nawawi (che Allah lo abbia in misericordia) ha detto in al-Majmoo' (9/16): Per quanto concerne gli insetti da terra gli studiosi...il nostro parere è che sia haraam. Questo è il parere di Abu Hanifah, Ahmad e Dawood. Malik disse: è halaal. [fine citazione]

Ibn Hazm (che Allah lo abbia in misericordia) disse:
Non è consentito mangiare le lumache di terra o qualsiasi altro "insetto o parassita" come gechi, scarafaggi, formiche, le api, mosche, vespe, vermi, pidocchi, pulci, cimici, zanzare o qualsiasi altra cosa di quel tipo, perché Allah dice (interpretazione del significato): "Vi sono vietati gli animali morti...a meno che non l'abbiate sgozzato (prima della morte)" [Ma'idah 5:3]. La macellazione può essere fatto solo sul collo o sulla parte superiore del torace. Se non è possibile macellare non vi è possibilità di mangiarlo fino a che questo non muore e quindi non verrebbe macellato correttamente, quindi è haraam. [fine citazione]

Al Muhalla (6/76, 77)

I Malikiti invece non prevedono come condizione per la macellazione il sangue che scorre, ma la sentenza è la stessa che si ha per le locuste e che la loro macellazione avviene con la bollitura, cottura arrosto o per piercing (infilzamento) con un ago o un bastone fino alla morte, pronunciandoci sopra il nome di Allah.

In al Mudawwanah (1/542) è detto:
Venne chiesto a Malik a proposito di una cosa nel Maghreb (nord africa) che si chiamava lumaca, che si trovava sopra le piante nel deserto - se si potesse mangiare? Egli disse: Penso che sia come le locuste. Se si prende viva e si bolle o si cuoce, non penso che ci sia nulla di sbagliato nel mangiarle, ma se si trovano morte allora non dovrebbero essere mangiate. [fine citazione]

In al Muntaqa Sharh al Muwatta' (3/110) di Abdul Walid al Baaji (che Allah abbia misericordia di lui) è detto:
Se questo è provato, allora la sentenza sulle lumache è la stessa di quella sulle locuste. Malik disse che la loro macellazione avviene per bollitura o per trafiggimento fino alla morte, menzionandoci sopra il nome di Allah, mentre per le locuste viene menzionato mentre gli si taglia la testa. [fine citazione]

2. Le lumache di mare sono halal (lecite), in quanto è permesso in modo generale mangiare i frutti di mare. Allah dice (interpretazione del significato):
"Vi è lecita la pesca e il cibo che ne ricaverete: godetene con gli altri viaggiatori." [Ma'idah 5:96]

In al-Bukhari è narrato che Shrayh disse che il Messaggero di Allah (sallallahu alaihi wa sallam) disse: "Tutto ciò che è nel mare è madbuh (macellato)"

Ma non abbiamo nessun hadith che ci narra che il Profeta sallallahu alaihi wa sallam abbia mai mangiato delle lumache.

Per fare un sunto:

La permissibilità di mangiare le lumache si può applicare su tutte e due i tipi, di terra e di mare. Se non vi è nulla di male nel cucinarle vive in quanto le lumache di terra non hanno sangue e quindi non si ha la possibilità di macellarle in modo appropriato così da estrarne il sangue mentre le lumache di mare cadono sotto la permissibilità generale dei frutti del mare.

E Allah ne sa di più.


tratto da IslamQA e tradotto da Usama El Santawy

martedì 19 ottobre 2010

Ogni uno raccoglie ciò che semina

Un servo che la lavora la terra si preoccupa del fatto che il suo padrone non ha mai fatto una preghiera per Allah e cerca in ogni modo di trovare una soluzione per farlo pregare.
Un giorno il padrone gli ordina di seminare tutto il campo di grano.
Il servo pensa pensa pensa...e gli viene un'idea.
Il servo semina in tutto il campo invece del grano dell'orzo.
Un anno dopo il proprietario della terra si avvia verso la sua proprietà felice aspettandosi di vedere il campo e la terra tutta distesa di grano.
Con sorpresa e stupore trova una distesa d'orzo. Va dal servo e gli dice: "Non ti avevo forse detto di piantare del grano? Come mai hai piantato dell'orzo?" e il servo: "Padrone, io ho piantato l'orzo e ho tanto sperato che uscisse grano!" il padrone: "Hai sperato che uscisse grano dall'orzo? Ma ti sembra possibile?" e il servo "E a te sembra possibile che dai tuoi peccati possono crescere dei frutti nel Giardino (Paradiso) che è grande come il cielo e la terra?" Dette queste parole il padrone si pentì e ritornò ad Allah

favola eritrea

Una volta un cucciolo di leopardo vagabondava lontano dalla sua casa, nella prateria dove pascolano gli elefanti. Mentre gli elefanti pascolavano, uno di essi pestò per errore il cucciolo e lo uccise. Alcuni leopardi trovarono il corpo del cucciolo e corsero dal padre per avvertirlo della disgrazia. "Tuo figlio è morto!" gli dissero. "L'abbiamo trovato nella valle". "Ditemi chi l'ha ucciso" gridò il leopardo padre arrabbiato, "perché io possa vendicare la sua morte!". "L'hanno ucciso gli elefanti" risposero gli altri leopardi. "Cosa? Gli elefanti?" esclamò il leopardo padre con voce sorpresa. "Sì, gli elefanti" ripeterono essi. Il leopardo padre rifletté per un minuto e poi disse: "No, non sono stati gli elefanti. Sono state la capre ad uccidere mio figlio. Sono state loro a farmi questa cosa terribile!". Infuriato, trovò un gregge di capre sulla collina e trucidò molte di esse per vendetta. Anche ora quando un uomo è in collera con qualcuno più forte di lui, spesso si vendica con chi è più debole.

lunedì 18 ottobre 2010

I tipi di kufr

I tipi di Kufr:
1) Kufr al ‘inaad: quando non si crede per ostinazione. Questo kufr è di chi conosce la verità e ammette di conoscere la verità e ammette con la sua lingua di saperlo, ma si rifiuta di accettarla e si astiene dal fare una dichiarazione [suret Qaf:24 “O voi due, gettate nell'Inferno ogni miscredente testardo”].
2) Kufr-ul inkar: quando si rifiuta di credere. Questo kufr è di chi nega sia con il cuore che con la lingua [suret al-Nahl:83 Conoscono la benevolenza di Allah e poi la rinnegano. La maggior parte di loro sono miscredenti].
3) Kufr-ul kibr: quando non si crede per arroganza e superbia. L’arroganza dei diavoli (Iblis) è un esempio di questo tipo di Kufr.
4) Kufr-ul juhood: quando non si crede per rigetto (rifiuto). Questo kufr è di chi ha conoscenza e crede alla verità nel suo cuore, ma la rifiuta con la lingua. Questo tipo di kufr è applicabile su coloro che chiamano se stessi musulmani, ma rifiutano cose necessarie e accettano norme islamiche come la Salat e la Zakat [suret al Naml:14. Ingiusti e orgogliosi li negarono (i Nostri segni), anche se intimamente ne erano certi. Guarda cosa è accaduto ai corruttori!]
5) Kufr-ul nifaaq: quando non si crede per ipocrisia. Questo kufr è di chi finge di essere un credente e nasconde la sua miscredenza. Tale persona viene chiamata Munafiq/Ipocrita [sureta an-Nisa’:145 In verità gli ipocriti saranno nel Fuoco più profondo e non avranno nessuno che li soccorra].
6) Kufr-ul istihaal: quando non si crede cercando di rendere ciò che è haraam (illecito) in halaal (lecito). Ciò è valido per chi accetta come halaal (legittimo) quello che Allah swt ha reso haraam (illecito), come per esempio l’alcool o l’adulterio. Solo Allah swt ha la prerogativa di rendere le cose Halaal e Haraam e coloro che cercano di interferire con il suo Diritto sono come fossero Suoi rivali, per tanto escono dai limiti della fede.
7) Kufr-ul kurh: quando non si crede detestando qualsiasi ordine di Allah swt [suret Muhammad: 8 mentre coloro che non credono, saranno perduti: Egli vanificherà le loro opere. 9 Poiché ebbero ripulsa di quello che Allah ha rivelato, Egli vanificherà le loro opere.]
Kufr-ul istizhaha: questo kufr è causato dallo scherno e dalla derisione. [suret at-Tawba 65. Se li interpellassi ti direbbero: “Erano solo chiacchiere e scherzi!”. Di': “Volete schernire Allah, i Suoi segni e il Suo Messaggero?”. 66. Non cercate scuse, siete diventati miscredenti dopo aver creduto; se perdoneremo alcuni di voi, altri ne castigheremo, poiché veramente sono stati empi!]
9) Kufr-ul i’raadh: miscredenza per evasione. Questo kufr è di chi volge le spalle per evitare la verità. [suret al kahf:57 Quale peggior ingiusto di colui che si allontana dai segni di Allah, dopo che essi gli sono stati ricordati, e che dimentica quello che ha commesso? Anche se li richiami alla retta via, essi non la seguiranno mai].
10) Kufr-ul istibdaal: miscredenza per aver cercato di sostituire le leggi di Allah. Ci sono varie forme tra cui:
a. Rigetto/rifiuto della Legge di Allah (shari’a) senza però negarla
b. Negare la Legge di Allah e rifiutarla di rigetto
c. Sostituire la Legge di Allah con leggi fatte dall’uomo

[As-Shura:8 Se Allah avesse voluto, avrebbe fatto [degli uomini] un’unica comunità. Ma Egli lascia entrare chi vuole nella Sua misericordia. Gli ingiusti non avranno né patrono né alleato.]
[Al-Nahl:116. Non proferite dunque stravaganti invenzioni delle vostre lingue dicendo: “Questo è lecito e questo illecito” e mentendo contro Allah. Coloro che inventano menzogne contro Allah non avranno alcun successo.]

Tafsir suret al Asr – sura il Tempo 103

È stato riportato che ‘Amr ibn al ‘As era andato a visitare Musaylamah al Kadhdhab dopo che il Messaggero di Allah , sallallahu alaihi wa sallam, ricevette l’incarico (di Profeta) e prima che ‘Amr accettasse l’islàm.
Appena arrivò da Musaylamah , questi gli disse: "Cosa è stato rivelato al tuo amico (Muhmammad) durante questo periodo?"
‘Amr disse: "Gli è stata rivelata una Sura corta e concisa" Musaylamah chiese: "Che cosa?" e ‘Amr gli disse: "Per il tempo – in verità l’uomo è in perdita – eccetto coloro che credono e compiono il bene, vicendevolmente si raccomandano la verità e vicendevolmente si raccomandano la pazienza".
Musaylamah pensò un po’. Poi gli disse: "In verità, qualcosa di simile è stato rivelato anche a me" e ‘Amr gli chiese: "Che cosa?" e gli rispose: "Oh Wabr (un piccolo mammifero) oh Wabr! Tu sei solo due orecchie e un torace, il resto è scavare e bucare!" e disse: "Cosa ne pensi?"
‘Amr gli disse: "Per Allah! In verità, tu sai che io so che stai mentendo!"
Una storia simile è stata riportata nel famoso libro di Abu Bakr al Khara’iti al secondo volume.
Il Wabr è un piccolo animale che assomiglia a un gatto e le cose più grandi in lui sono le sue orecchie e il suo torace mentre per il resto è brutto.
Con questa composizione di versi senza senso, Musaylamah era intenzionato a produrre qualcosa che si opponesse al Corano.
Ma egli non convinceva neanche gli adoratori degli idoli di quei tempi.
At-Tabarani riporta da ‘Abullah ibn Hisn Abi Madinah che disse: "Ogni volta che due uomini dei Compagni del Profeta, sallallahu ‘alaihi wa sallam, s’incontravano, questi non si lasciavano fino a quando uno dei due non recitava tutta suret al ‘Asr all’altro e fino a che uno di loro non dava il saluto di pace all’altro."
Ash-Shaf’i idisse: "Se la gente riflettesse su questa surah , questa sarebbe loro sufficiente"


1- Per il Tempo!
2- In verità, l'uomo è in perdita,
3- eccetto coloro che credono e compiono il bene, vicendevolmente si raccomandano la verità e vicendevolmente si raccomandano la pazienza.


Al ‘Asr – il Tempo:
è il tempo che trascorre, il tempo in cui avvengono i movimenti dei Figli di Adamo, che passi nel bene o nel male.
Narra Malik da Zaid bin Aslam che disse: "E’ la sera".
Comunque la prima interpretazione è quella più popolare.
Allah giura (per il tempo) che l’uomo è in perdita, ovvero si sta perdendo e distruggendo.

eccetto coloro che credono e compiono il bene:
Allah fa un’eccezione, su quella categoria di uomini in perdita, per coloro che credono nei loro cuori e che lavorano/agiscono con le loro membra.

e vicendevolmente si raccomandano la verità:
questo essendo obbedienti e lasciando le cose illecite e proibite

e vicendevolmente si raccomandano la pazienza:
ovvero quando succede una disgrazia, un danno e il male che subirà chi ordina il bene e proibisce il male

tradotto da me dal tafsir del "Qur'an al Adhim" di ibn Kathir

wallahu a'la wa a'lam

tafsir versetto 31 suret an-Nur

La lode appartiene ad Allah il Signore dei Mondi, Non c’è Dio all’infuori di Allah e Muhammad è il Suo Profeta e Messaggero.
Nel periodo storico che stiamo vivendo da pieni protagonisti, alcuni in bene e alcuni (ahimè) in male, ci troviamo spesso a dover prendere posizione su determinati argomenti.
L’argomento che tratterò, inshaAllah, sarà l’interpretazione di un versetto del Sacro Corano, ovvero il versetto 31 di Surat an-Nur.

Cominceremo con il riportare i versetti tradotti in italiano e li estrapoleremo dalla traduzione più diffusa tra i musulmani e i non musulmani, quella di Hamza Roberto Piccardo.

Va fatto però un giusto e doveroso appunto per quanto riguarda le traduzioni: il Sacro Corano è solo ed esclusivamente quello scritto, letto e recitato in lingua araba. Quando viene tradotto possiamo dire che diventa un’interpretazione fatta dall’uomo e che l’uomo non è esente dal fare errori.

I versetti:
30. Di’ ai credenti di abbassare il loro sguardo e di essere casti. Ciò è più puro per loro. Allah ben conosce quello che fanno.
31. E di’ alle credenti di abbassare i loro sguardi ed essere caste e di non mostrare, dei loro ornamenti, se non quello che appare; di lasciar scendere il loro velo fin sul petto e non mostrare i loro ornamenti ad altri che ai loro mariti, ai loro padri, ai padri dei loro mariti, ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne. E non battano i piedi, sì da mostrare gli ornamenti che celano. Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare.

Il commento invece è una mia traduzione dal libro “Tafsir al Karim al Rahman” del Sapiente lo Sheikh Abdel Rahman bin Naser al Sa’diy.
Quando Dio impose ai credenti di abbassare lo sguardo (dal guardare le donne straniere -ovvero che non gli sono lecite) e di essere casti, l’impose anche alle credenti dicendo nel Sacro Corano: “E dì alle credenti di abbassare i loro sguardi “ dal guardare le ‘awrat ovvero le parti intime e le parti nascoste e dal guardare gli uomini con desiderio o con degli sguardi vietati (magari provocanti) “ e di essere caste” dal dare la possibilità di avere rapporti intimi, dall’essere toccata e da evitare di farsi guardare con degli sguardi peccaminosi.
“e di non mostrare, dei loro ornamenti” come i bei vestiti e i gioielli e tutto il corpo fa parte della bellezza e deve essere coperto
“se non quello che appare” ovvero l’abito tradizionale se in questo non c’è nulla che può essere provocante
“di lasciar scendere il loro velo fin sul petto” e questo è per completare la copertura ed è la prova che è illecito mostrare gli ornamenti e come abbiamo ricordato fa riferimento a tutto il corpo. Ripete o chiarisce, quindi la proibizione o il divieto di mostrare i loro ornamenti, ovvero le loro bellezze facendo però delle eccezioni come “ad altri che non ai loro mariti”, “ai loro padri, ai padri dei loro mariti” e con ciò intende anche i nonni, “ai loro figli, ai figli dei loro mariti, ai loro fratelli, ai figli dei loro fratelli, ai figli delle loro sorelle, alle loro donne, alle schiave che possiedono, ai servi maschi che non hanno desiderio, ai ragazzi impuberi che non hanno interesse per le parti nascoste delle donne.”
“E non battano i piedi, sì da mostrare gli ornamenti che celano” come per esempio l’oro e i gioielli che come usanza si mettevano anche ai piedi.
Termina il versetto con: “Tornate pentiti ad Allah tutti quanti, o credenti, affinché possiate prosperare” in quanto la fede del credente chiama verso il pentimento. Nel versetto collega il PENTIMENTO alla PROSPERITA’ e non c’è quindi sentiero che porti alla prosperità se non attraverso al pentimento, ovvero il ritorno da quelle cose che sono odiate da Allah, siano esse espresse o celate, verso ciò che è amato da Allah, siano esse espresse o celate.

Nel libro "Il ritorno del hijab -’awdat al hijab- di Sheikh Muhammad Isma’il" al secondo volume alla pagina iniziale scrive:
"Tu (oh donna) sei metà della nostra Ummah (comunità) poi partorisci l’altra metà e diventi così la Ummah intera"

Spero che la traduzione sia stata chiara e chiedo ad Allah che possa accettare questo mio lavoro e spero che la mia intenzione fosse rivolta solo ed esclusivamente a Lui e al Suo compiacimento.

Oh credenti

"Non è forse giunto, per i credenti, il momento in cui rendere umili i loro cuori nel ricordo di Allah e nella verità che è stata rivelata, e di differenziarsi da quelli che ricevettero la Scrittura in precedenza e che furono tollerati a lungo [da Allah]? I loro cuori si indurirono e molti di loro divennero perversi"