sabato 30 marzo 2013

Per un solo peccato


La battaglia di Uhud fu la battaglia nella quale i kuffar di Quraish vollero vendicarsi della sconfitta di Badr e dei loro caduti.

Per prepararsi alla battaglia il Messaggero di Allah* convocò i Sahaba** e si consultò con loro sulla strategia da mettere in atto e nonostante la pensasse diversamente da loro decise di seguire la strategia proposta. 

Preparate le fila e impartiti gli ordini il nostro amato Profeta* impose a 50 arcieri di posizionarsi su di un monte con l'imperativo di non muoversi mai da quella posizione per nessun motivo: sia che vedessero la vittoria e l'avanzata dei musulmani, sia nel caso contrario.

Durante la battaglia i musulmani avevano la meglio tanto che l'esercito nemico si stava oramai ritirando dalla paura. 
Gli arcieri vedendo l'avanzata e la vittoria ormai in pugno, temendo di non prendere bottino di guerra, lasciarono la loro posizione disobbedendo al Profeta*, tranne 10 di loro, e il risultato fu il seguente:

1) il generale Khalid Ibn al Wàlid, ancora non musulmano, attaccò i musulmani alle spalle ormai non più coperte dagli arcieri;
2) l'esercito dei musulmani venne circondato e messo in difficoltà;
3) 70 dei Sahaba vennero uccisi in quella battaglia;
4) Rasul Allah* venne circondato, colpito, si ruppe un dente ed era tutto sanguinante in faccia e venne sommerso sotto i corpi dei Shahaba che fecero da scudo per lui* in battaglia e venne dichiarato morto.

Tutto questo per un peccato solo.
Non un peccato come l'adulterio, il bere alcolici o rubare...
Il peccato è l'aver disobbedito al Messaggero di Allah*  e il risultato fu la disfatta.

Da qui apprendiamo:

1) C'era anche tra i Compagni del Profeta* chi aveva ambizioni terrene. Le ambizioni terrene possono, anzi quasi devono esserci ma non a discapito del obbiettivo finale "al akhira" l'ultima dimora.

2) L'importanza dell'obbedienza ad Allah e al Suo Messaggero*.

3) L'errare è una particolarità umana ma con un attento esame di coscienza abbiamo la possibilità di migliorare.

4) Il Profeta* non imponeva le decisioni che non gli erano state rivelate da Allah e si consultava con i Sahaba. 

Se la situazione dei musulmani è triste non è colpa degli altri ma è del singolo musulmano. 

Chiedi a te stesso e rispondi a te stesso con solo Allah come testimone se pensi più spesso alla vita terrena o a quella ultraterrena.
Chiedi a te stesso e rispondi a te stesso quanto segui Allah e il Suo Messaggero*.
Chiedi a te stesso e rispondi a te stesso: se fossi stato al posto dei 50 arcieri chi saresti stato? Quelli che sono scesi dal monte o i 10 che sono rimasti. 

martedì 26 marzo 2013

Lettera del Messaggero* a Muqawqas


بسم الله الرحمن الرحيم، من محمد بن عبدالله ورسوله إلى المقوقس عظيم القبط، سلام على من
اتبع الهدى، أما بعد فإني أدعوك بدعاية الإسلام أسلم تسلم يؤتك الله أجرك مرتين، فإن توليت فإن
عليك إثم أهل القبط، (يا أهل الكتاب تعالوا إلى كلمة سواء بيننا وبينكم ألا نعبد إلا الله ولا نشرك به
شيئاً، ولا يتخذ بعضنا بعضاً أرباباً من دون الله فإن تولوا فقولوا اشهدوا بأنا مسلمون

Nel nome di Allah il Sommamente Misericordioso il Clementissimo
da Muhammad servo e Messaggero di Allah a Muqawqas vicegerente dei Copti (egiziani).
La pace sia su coloro che seguono la vera Guida.
Ti invito ad accettare l'Islam se vuoi la sicurezza e Allah ti ricompenserà doppiamente ma se rifiuti avrai sul tuo conto, i peccati di tutti i Copti.
Di': “O gente della Scrittura, addivenite ad una dichiarazione comune tra noi e voi: [e cioè] che non adoreremo altri che Allah, senza nulla associarGli, e che non prenderemo alcuni di noi come signori all'infuori di Allah”. Se poi volgono le spalle, allora dite: “Testimoniate che noi siamo musulmani”. [3:64]

Oh credenti

"Non è forse giunto, per i credenti, il momento in cui rendere umili i loro cuori nel ricordo di Allah e nella verità che è stata rivelata, e di differenziarsi da quelli che ricevettero la Scrittura in precedenza e che furono tollerati a lungo [da Allah]? I loro cuori si indurirono e molti di loro divennero perversi"