La battaglia di Uhud fu la battaglia nella quale i kuffar di Quraish vollero vendicarsi della sconfitta di Badr e dei loro caduti.
Per prepararsi alla battaglia il Messaggero di Allah* convocò i Sahaba** e si consultò con loro sulla strategia da mettere in atto e nonostante la pensasse diversamente da loro decise di seguire la strategia proposta.
Preparate le fila e impartiti gli ordini il nostro amato Profeta* impose a 50 arcieri di posizionarsi su di un monte con l'imperativo di non muoversi mai da quella posizione per nessun motivo: sia che vedessero la vittoria e l'avanzata dei musulmani, sia nel caso contrario.
Durante la battaglia i musulmani avevano la meglio tanto che l'esercito nemico si stava oramai ritirando dalla paura.
Gli arcieri vedendo l'avanzata e la vittoria ormai in pugno, temendo di non prendere bottino di guerra, lasciarono la loro posizione disobbedendo al Profeta*, tranne 10 di loro, e il risultato fu il seguente:
1) il generale Khalid Ibn al Wàlid, ancora non musulmano, attaccò i musulmani alle spalle ormai non più coperte dagli arcieri;
2) l'esercito dei musulmani venne circondato e messo in difficoltà;
3) 70 dei Sahaba vennero uccisi in quella battaglia;
4) Rasul Allah* venne circondato, colpito, si ruppe un dente ed era tutto sanguinante in faccia e venne sommerso sotto i corpi dei Shahaba che fecero da scudo per lui* in battaglia e venne dichiarato morto.
Tutto questo per un peccato solo.
Non un peccato come l'adulterio, il bere alcolici o rubare...
Il peccato è l'aver disobbedito al Messaggero di Allah* e il risultato fu la disfatta.
Da qui apprendiamo:
1) C'era anche tra i Compagni del Profeta* chi aveva ambizioni terrene. Le ambizioni terrene possono, anzi quasi devono esserci ma non a discapito del obbiettivo finale "al akhira" l'ultima dimora.
2) L'importanza dell'obbedienza ad Allah e al Suo Messaggero*.
3) L'errare è una particolarità umana ma con un attento esame di coscienza abbiamo la possibilità di migliorare.
4) Il Profeta* non imponeva le decisioni che non gli erano state rivelate da Allah e si consultava con i Sahaba.
Se la situazione dei musulmani è triste non è colpa degli altri ma è del singolo musulmano.
Chiedi a te stesso e rispondi a te stesso con solo Allah come testimone se pensi più spesso alla vita terrena o a quella ultraterrena.
Chiedi a te stesso e rispondi a te stesso quanto segui Allah e il Suo Messaggero*.
Chiedi a te stesso e rispondi a te stesso: se fossi stato al posto dei 50 arcieri chi saresti stato? Quelli che sono scesi dal monte o i 10 che sono rimasti.